Microplastiche: alcuni spunti
Il nostro socio onorario Federico Maria Butera, scrive l’11 dicembre scorso sul suo profilo FB: “La massa di materiali estratti/prodotti dall’uomo (cemento, metalli, plastica, mattoni, asfalto, eccetera) ha superato quella di tutta la biomassa esistente sulla terra. La sola massa di plastica è maggiore di quella di tutti gli animali terrestri messi insieme. Anche questo è l’Antropocene.” E cita questo articolo di Nature: https://www.nature.com/articles/s41586-020-3010-5…
Il messaggio è chiaro: dobbiamo diminuire la quantità di oggetti che produciamo, in specie fatti di plastica. Una prova in più, terribile, delle conseguenze di ciò? https://www.corriere.it/…/microplastiche-placenta-umana… (Putroppo l’articolo italiano ha un incipit infelice, dove si confondono micron con millimetri: “particelle di dimensioni inferiori a cinque millimetri”; cfr. https://www.sciencedirect.com/…/pii/S0160412020322297)
Qualora comunque ci si chiedesse come mai queste microplastiche arrivino nel nostro corpo, non si dovrebbe fare un grande sforzo di fantasia o grandi indagini: le creme per la pelle contengono già da tempo nanoparticelle e polimeri talvolta non dichiarati o, al contrario, sfacciatamente esibiti per pubblicizzare una presunta ‘modernità tecnologica’ dei prodotti…
Ma se non volessimo andare tanto lontano, in territori di “difficile” comprensione e indagine, abbiamo pensato mai cosa abbia significato, in termini di inquinamento alimentare, l’adozione generalizzata dei taglieri in polietilene, nylon e teflon (in luogo dei vecchi in legno) in salumerie, macellerie, pescherie e consimili, per il confezionamento all’ingrosso e al dettaglio di derrate alimentari da destinare al consumo, anche senza previo lavaggio (vedi certe carni, formaggi ecc.) ?!
Beh… un buon Natale davvero…. polimerico!