Il Master RIDEF e gli scenari post-COVID19
Continuando ed ampliando la riflessione dei nostri post precedenti, pensiamo di aiutare la formazione di scenari attendibili sul post-COVID 19. In ciò mettiamo a frutto diverse fonti e suggestioni. Come per esempio quanto gli amici del Master RIDEF realizzano, anche grazie ai soci onorari NETSUS Federico Butera e Gianni Silvestrini. (https://www.ridef2.com/conferenze-in-arrivo.html: ottima la relazione di ieri del prof. Federico Butera !) Parafrasando un passo del noto, documentatissimo e ‘profetico’ libro di David Quammen “Spillover” del 2012, notiamo che il livello geopolitico della gestione della pandemia sta riflettendo due modi di vedere le zoonosi, abbastanza noti agli specialisti. Uno è quello ‘puntuale’, secondo cui un virus animale passa all’uomo per circostanze e comportamenti particolari ma accidentali. All’interno di questi non è quindi possibile rintracciare nè vere tendenze delle specie coinvolte (comprese la nostra) ad invadere gli habitat delle altre, nè aree geografiche preferenziali di queste ‘tracimazioni’.Il secondo modo di vedere le zoonosi è quello diremmo ‘sistemico’: si incontrano (sempre traumaticamente) due tendenze espansivo/migratorie: sia quella della specie che fa da ‘ospite-serbatoio’ del virus (per cause spesso non chiare) sia quella dell’insediamento umano, tradizionalmente invasivo di tutti gli ambienti naturali del Pianeta.Troviamo queste due interpretazioni riflesse in quanto sta accadendo in questi giorni. Trump (https://www.ansa.it/…/pompeo-virus-viene-da-laboratorio…) e diversi altri Paesi (GB, FR, DE, ma adesso anche l’UE: https://www.agi.it/…/coronavirus-gelo-cina-ue-8531577/) sono certi che il COVID 19 abbia avuto origine in un solo luogo e per un solo motivo. Il che, se non è uno scherzetto da apprendisti stregoni militari – vai a capire se solo cinesi! – almeno deriva da viziacci alimentari e sociali quali i “wet market” cinesi ed estremo-orientali (https://www.agi.it/…/coronavirus-wet-market-cina-8531173/).Gli ambientalisti di tutto il mondo invece, dietro all’esplosione ed espansione del Sars-Cov 2 vedono con chiarezza una crisi sistemica, dovuta alle insidie che l’uomo provoca agli habitat naturali residui, zeppi ancora e per fortuna di vita. Poichè tale vitalità si esprime in tutte le forme, comprese le virali di cui moltissime ancora non conosciute, le nostre affezioni sono la diretta conseguenza della nostra ingombrante presenza sul Pianeta.La perdurante contrapposizione fra le due visioni anzidette, tradotta in termini geo-politici, annuncia sostanzialmente che d’ora in poi assisteremo ad un continuo ‘tirare la coperta dal proprio lato’ da parte di governi e gruppi di pressione che vorranno vedere le cose in questo o quel modo.Noi siamo del parere che i due approcci sopra descritti siano facce della stessa pessima medaglia. Ancora una volta come Quammen, che li mette in paragone con le due ‘vecchie’ interpretazioni (corpuscolare e d’onda) della luce, superate dalle teorie quantistiche che le considerano coesistenti, e dipendenti solo dal modello umano di analisi della realtà.Ma qui tenderemmo a stigmatizzare il comportamento di quei governi e strutture isitituzionali che dalle contrapposizioni con la Cina contano di avere un guadagno nel medio e lungo periodo (sapendo peraltro che loro stessi giocano pesante con la bioingegneria a scopi militari e industriali..). La lettura ‘puntuale’ della crisi COVID 19 tutto sommato è quindi regressiva e favorisce solo il peggioramento delle dinamiche mondiali pre-Covid.Mentre pensiamo che la lettura sistemico-ecologica della crisi fornisce le sole armi efficaci per preparare un mondo almeno un pò migliore dell’attuale.